Progetto “Le Pari Opportunità Vanno a Scuola”: Verso un Futuro di Uguaglianza
Nella nostra scuola, è stato avviato l’anno scorso e concluso questo anno scolastico un progetto intitolato “Le Pari Opportunità Vanno a Scuola”, un’iniziativa promossa dalla Consigliera di Parità della Città Metropolitana, che mira a sensibilizzare e riflettere sulle differenze di genere e sull'importanza dell'uguaglianza dei diritti. È un progetto che mette in luce gli obbiettivi posti dalle donne di oggi per arrivare ad una parità in ogni ambito e che nella nostra classe la 5G scientifico ha avuto una risonanza particolare. Le discussioni e le testimonianze raccolte in famiglia da molti di noi, dopo le conversazioni con avvocati del settore, riflessioni in classe con la prof.ssa Mondelli e la prof.ssa Andolfi, hanno evidenziato realtà significative che meritano di essere condivise.
Diego, ad esempio, ha intervistato le donne della sua famiglia: sua madre, ha evidenziato come, nonostante il 70% dei dipendenti nel suo settore sia femminile, solo il 15% dei direttori siano donne; e di come le assunzioni recenti avvengano per lo più al 100% con contratti part-time per donne, sostenendo che il lavoro a tempo parziale sia una situazione in cui le donne sono “relegate” a causa degli impegni familiari. Questo porta a una riflessione importante: perché la cura della famiglia è ancora considerata un compito esclusivamente femminile? E soprattutto, perché la cura della famiglia debba ostacolare scelte nei campi lavorativi? Un'altra testimonianza proviene dalla nonna, che ha condiviso come sia stata demansionata per fare spazio a un collega maschio. Tuttavia, la sua determinazione nel fare vertenza contro l’azienda l’ha portata a vincere questa battaglia. La sua storia è un esempio di resilienza e coraggio che spinge le donne a combattere contro ogni forma di discriminazione. Come il passato insegna da secoli, avere forza e costanza permette di ottenere tutti i risultati voluti, anche quelli che sembrano difficilmente raggiungibili.
Le riflessioni sui valori familiari sono state altrettanto significative. Rebecca ha raccontato come, nella famiglia dei suoi genitori, l'uguaglianza di genere fosse raramente rispettata. La preferenza per il figlio maschio e la stessa eredità a lui trasmessa, hanno creato una disparità che è ancora presente in molte famiglie italiane. Questo ci porta a chiederci: come potremo far sì che anche i figli vengano trattati in ugual modo indipendentemente dal sesso? Ripercorrendo la storia delle pari opportunità in Italia, è evidente che ci sono stati progressi significativi, iniziando dal 1945 con l'introduzione del diritto di voto. Tuttavia, come ci hanno ricordato alcuni dei nostri compagni, le leggi da sole non bastano. Le esperienze delle donne, come quelle della madre di Marta, ingegnere che ha dovuto affrontare discriminazioni anche dopo essere risultata vincitrice di un concorso, dimostrano che la strada verso l'uguaglianza è ancora lunga e irta di ostacoli.
La nostra compagna Chiara di Sturco commenta che le cronache quotidiane ci ricordano che la violenza di genere è una realtà inaccettabile. I femminicidi, spesso perpetrati da uomini che non rispettano la vita delle donne, sono un triste promemoria di quanto sia urgente e necessario continuare a lottare per un mondo in cui le donne possano vivere senza paura.
Il progetto “Pari Opportunità” non è solo un’iniziativa scolastica, ma un invito a riflettere, discutere e agire. Il progetto non solo ci ha fatto approfondire ambiti complessi e delicati, ma ad alcuni di noi, ovviamente su base volontaria, ha dato l’opportunità di parlare in pubblico il 02/10/2024 a Palazzo Valentini, a Roma. Siamo riusciti ad esprimere i nostri pensieri alla presenza di altre classi di altri istituti.
Concludo con le mie riflessioni: ci sono settori in cui le donne sono maggiormente rappresentate come l'istruzione e il commercio al dettaglio. Per una visione di assieme del fenomeno, bisogna considerare anche elementi valoriali e antropologici oltre alla questione socio-professionale, analizzando I quali si osserva che in alcuni ambiti vi è addirittura l'effetto opposto, ovvero della quasi saturazione della componente femminile rispetto a quella maschile. Ma nel recepito medio questa difficoltà del genere maschile non è oggetto di attenzione mediatica o sociale. Senza dubbio ci sono interi comparti che per antiche tradizioni ed oggettive difficoltà rallentano il fenomeno inclusivo della quota femminile rispetto a quella maschile (difesa, autotrasporto, agricoltura, edilizia ecc.). Ma si osserva anche il cambiamento: le donne hanno fatto straordinari progressi, le loro conquiste non solo hanno aperto la strada per future generazioni, come la mia, ma hanno anche dimostrato che il talento e la capacità non conoscono genere. Mentre il mondo continua a progredire verso una maggiore uguaglianza, le donne rimangono in prima linea, pronte ad affrontare nuove sfide e a conquistare nuovi traguardi.
Ragionevolmente è in corso nel nostro paese un rapido fenomeno inclusivo delle donne nel mondo del lavoro, delle professioni, i cui valori attuali non rappresentano un punto di arrivo nel macro concetto di equità sociale ma devono leggersi nel più amplio effetto a lungo termine. Secondo la probabilistica gaussiana assistiamo ad un percorso tendente nel medio periodo (auspicio comune nel minor tempo possibile), ad arrivare ad una entropia sociale che vede, in una logica e naturale alternanza di presenze distinte per genere nei vari comparti, una tendenza all'equilibrio. Auspichiamo che questo processo sia immune da elementi pregiudizievoli, e rappresenti condizioni differenziate, ma caratterizzate da mutuo rispetto, tutti elementi facenti parte di un vero stato di diritto, di un vero stato di pari opportunità.
In conclusione, il nostro progetto ci ha insegnato che la lotta per la parità di genere è una responsabilità collettiva. Ogni voce conta, ogni storia è importante, e insieme possiamo fare la differenza.