Prima conferenza del progetto “Libertà e carcere” Le Donne del muro alto
Il 21 febbraio scorso, il nostro liceo ha avuto il piacere di accogliere per un incontro formativo Francesca Tricarico e Bruna Arcieri. Grazie al progetto “Libertà e carcere” abbiamo l’opportunità di vivere indirettamente, tramite i racconti degli ospiti e gli studi approfonditi in classe, la realtà del carcere. L’unione di questi aspetti, ci permette di prendere coscienza su quanto la vita in carcere sia molto diversa rispetto a quella che si immagina al di fuori. Il carcere, luogo su cui si hanno molti, troppi pregiudizi, con le attività proposte tra cui quella del corso teatrale, diventa una dimensione realmente educativa.
È proprio su questo aspetto che si è incentrato l’incontro del 21. Francesca Tricarico, registra teatrale, è colei che porta nelle carceri femminili il progetto di teatro chiamato “Le donne del muro alto”. Parlandoci del suo, del loro teatro, ci ha dimostrato quanto la realtà teatrale, dando spazio alla voce delle detenute, doni loro una nuova ragione di vita. Con lei, a raccontarci delle “Donne del muro alto” ha portato un’ex detenuta, Bruna Arcieri, che, avendo partecipato al laboratorio teatrale, ha raccontato la sua esperienza. Bruna, oltre a riportare il suo racconto della vita in carcere, descrive il teatro come assolutamente essenziale per il suo processo di crescita personale all’interno del carcere. Il teatro non è solo un progetto creativo per le detenute, ma costituisce uno spazio in cui possono esprimersi, confrontarsi, ascoltarsi ed essere ascoltate.
Nonostante ormai avessimo già capito l’importanza di “Libertà e carcere”, Francesca ci ha tenuto ad evidenziare questo aspetto: è importante e necessario parlare del carcere. L’ha definito “Lo specchio della società” perché tutte le riflessioni, le emozioni, le discussioni su temi politici e sociali espresse dentro quelle mura, rappresentano in modo amplificato le stesse emozioni che il resto della società sente anch’essa ma su cui a volte decide di non soffermarsi.
Questo incontro, oltre ad essere stato molto toccante e sentito, è stato soprattutto educativo. Sentire le testimonianze dirette delle donne che il carcere lo vivono e l’hanno vissuto, ha fatto crollare quel muro di stereotipi che non divide i detenuti dal mondo esterno, ma il mondo esterno rispetto alla realtà delle carceri.
Ed ora siamo in grande attesa di andare a vedere lo spettacolo “Olympe” delle Donne del muro alto, interpretato da attrici ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione, il 22 aprile, al teatro Vittoria a Roma!
Eleonora Mangano – II lcB