Il Giorno del Ricordo: Memoria e Testimonianze al Campidoglio

L’11 Febbraio 2025, l’ I.I.S.S. Blaise Pascal è stato invitato a partecipare alle celebrazioni del Giorno del Ricordo, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, alla presenza del sindaco On. Roberto Gualtieri, con interventi della Prof.ssa Donatella Schürzel, presidente del Comitato ANVGD di Roma; il prof. Egidio Ivetic, ordinario di Storia Moderna all’Università di Padova; Franco Ziliotto, esule di Zara e Abdon Pamich, celebre marciatore olimpico, esule fiumano.

Un’occasione di grande valore storico e culturale, per riflettere sulla memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

Il maestro Francesco Squarcia, con la sua viola, cantando “1947” di Sergio Endrigo, ha espresso il desiderio struggente di appartenenza e radici: "Come vorrei essere un albero, che sa dove nasce e dove morirà", recita la canzone…

Il sign. Ziliotto, testimone presente in sala, riportando il pensiero dell’ amico fraterno Lucio Toth, esule e senatore, sottolineava la necessità di mantenere vivo il ricordo, senza farsi trascinare dalle ideologie.

Questo concetto è stato ribadito con forza dalla prof.ssa Schürzel, evidenziando la necessità di creare un Archivio della Memoria Orale, per garantire una ricostruzione storica completa e autentica.

L’evento si è concluso con un momento di forte impatto emotivo: il Maestro Squarcia ha eseguito “Va pensiero” di Verdi, portando il pubblico in piedi, in segno di rispetto e partecipazione.

"Bisogna fare presto", recita un vecchio cinegiornale, perché il ricordo non diventi solo un’espressione rituale, ma un monito per le generazioni future.

«È impressionante rendersi conto di quanto a lungo questa tragedia sia rimasta nell’ombra. Solo nel 2004, con l’istituzione del Giorno del Ricordo, si è iniziato a riconoscere ufficialmente il dramma vissuto da migliaia di italiani. È doveroso che queste vicende vengano raccontate, soprattutto alle nuove generazioni, affinché la memoria non si perda. Russo Angelo 5IS

«Ciò che più mi ha colpito di questa conferenza è stato il senso di ingiustizia provato dagli esuli, non solo per la violenza subita, ma anche per il silenzio che per anni ha circondato la loro storia. È fondamentale che queste pagine vengano raccontate, affinché la verità sia conosciuta e riconosciuta.» Montanari Silvia 5H

«Ho trovato estremamente toccante l’intervento di Abdon Pamich, che ha raccontato come lo sport sia stato per lui un’ancora di salvezza. La determinazione di un ragazzo esule, costretto a ricostruire la propria vita lontano dalla sua terra, lo ha portato fino alla vittoria olimpica. La sua storia è un esempio di resilienza e speranza.» Corridoni Filippo 5I

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